OpenAI ha iniziato ad aprire ChatGpt agli utenti senza un account, una mossa per aumentare la base di utilizzatori. Non serve più registrarsi per accedere al chatbot, che risponde così a chiunque visiti il sito web dell'applicazione. Su dispositivi Apple e Android invece l'app chiede sempre un profilo personale per fare domande all'IA.
Intanto, proprio OpenAI continua a lanciare nuovi progetti basati su Gpt, il modello base di ChatGpt. L'ultimo è una piattaforma, a uso attualmente limitato, che può prendere spunto da un clip audio di 15 secondi per creare una voce sintetica completa. Il suo nome è Voice Engine. La volontà dell'azienda, come si legge in una nota ufficiale, è "rendere strumenti come ChatGpt ampiamente disponibili in modo che le persone possano sperimentare i vantaggi dell'intelligenza artificiale".
Per l'occasione, OpenAI ha aumentato le misure di sicurezza nell'uso del chatbot che, ad esempio, non può rispondere a tutte le domande e generare tutte le immagini a cui ha accesso un utente registrato. Secondo lo sviluppatore, ad oggi più di 100 milioni di persone in 185 paesi utilizzano ChatGpt ogni settimana. E la mossa, come ricorda Engadget, offre a coloro che non si fidano di come l'IA usi i loro dati sensibili, a provare il servizio senza un profilo, valutando poi l'opportunità di iscrizione.
Per quanto riguarda Voice Engine, OpenAI ha voluto anticipare eventuali rimostranze da parte dei controllori, sottolineando come il modello sia costruito su clip audio concessi liberamente al gruppo. Questo non spegne il fuoco su eventuali utilizzi illeciti della piattaforma, che potrebbe favorire l'ulteriore ascesa di campagne ingannevoli da parte dei criminali informatici.
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