E' pronto il robot capace di
anticipare le espressioni di un essere umano, per esempio
sorridendo per primo. Questo nuovo passo verso i futuri robot da
compagnia in grado di assistere gli anziani e di lavorare nelle
case, si deve all'esperimento condotto nella Columbia University
di New York e pubblicato sulla rivista Science Robotics dal
gruppo diretto da Hod Lipson. Primo autore dell'articolo è
Yuhang Hu.
Il robot si chiama Emo e ha imparato a prevedere il
sorriso di una persona con un anticipo di circa 840
millisecondi, con il risultato di rendere l'interazione fra uomo
e macchina più diretta e naturale. Al momento ha solo la testa,
con un viso simile a quello umano rivestito in silicone e in
grado di assumere un grande numero di espressioni grazie a 26
attuatori. Un sistema di fissaggio magnetico permette di
modellare la faccia del robot in modo da darle fisionomie
diverse e rendendo la manutenzione più semplice e rapida.
Telecamere ad alta risoluzione nella pupilla di ciascun occhio
permettono al robot di stabilire un contatto visivo,
fondamentale per la comunicazione non verbale, mentre un sistema
di IA gli permette di analizzare i cambiamenti del volo umano
per anticiparli e un altro sistema di IA genera i comandi motori
relativi alle diverse espressioni facciali.
"Siamo consapevoli delle dimensioni etiche associate a
questa tecnologia", scrivono gli autori della ricerca. Sebbene
robot che sappiano comunicare in modo più efficace con gli
esseri umani permettano "una grande quantità di applicazioni
positive", "spetta agli sviluppatori e agli utenti - si legge
nell'articolo - esercitare prudenza e considerazioni etiche. Il
potenziale uso improprio di questa tecnologia, come l'inganno o
la manipolazione, sottolinea la necessità di quadri etici e di
governance solidi per garantire che queste innovazioni siano
allineate con i valori e il benessere della società".
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