Nella corsa all'adozione della GenAI, Adobe ha deciso di migliorare ulteriormente i suoi modelli Firefly, che sono integrati in programmi di grafica famosi, come Photoshop. L'azienda, che fa parte della Content Authenticity Initiative, per la trasparenza dei contenuti generati dall'IA, ha aggiunto alcune opzioni al programma che mirano non tanto alla creazione di grafiche ma alla modifica di immagini esistenti. Con Reference Image è possibile utilizzare immagini caricate dal proprio computer come base da cui partire per aggiungere elementi e stili di colore. Un modo, secondo l'azienda, più veloce per ottenere il risultato più desiderato invece di provare decine di domande (i cosiddetti "prompt") a cui l'IA risponde con la sua creatività.
Un'altra opzione è "Generate Background", che permette all'intelligenza artificiale di mantenere uno o più elementi in una foto, nell'esempio di Adobe la confezione di un profumo, intervenendo solo sullo sfondo. Enhance Detail invece punta a migliorare i dettagli di un oggetto o una persona selezionata nell'immagine, rendendoli più nitidi. Secondo una nota della compagnia, i file caricati dagli utenti non verranno utilizzati per addestrare il modello di IA, che è attualmente Firefly 3. In un'intervista a The Verge, Ely Greenfield responsabile della tecnologia IA di Adobe, ha riferito che ogni immagine modificata dalla GenAI conterrà un'etichetta di riferimento, una sorta di tag universale che l'azienda spera anche gli altri partecipanti alla Content Authenticity Initiative possano introdurre. Tra questi, ci sono Microsoft, il New York Times e il Washington Post.
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