"L'app è un tassello di una strategia globale che il governo dovrà elaborare. La tecnologia è importante, ma da sola non serve a nulla. Va inserita in una strategia di test e gestione territoriale della salute, coinvolgendo medici di base e sindaci. E' solo uno strumento al servizio del governo": lo dice all'ANSA il fisico Luca Foresti, Ceo del Centro Medico Santagostino, che ha partecipato al progetto dell'app Immuni scelta dall'esecutivo per il tracciamento del Covid-19.
"L'app - aggiunge - ha tra le caratteristiche il bluetooth, l'anonimato e la volontarietà, ma quali saranno le caratteristiche tecniche definitive sarà una decisione che dovrà prendere il governo, in base alla strategia globale che vorrà mettere in campo. Se vorrà mettere una spinta ulteriore all'app come il Gps, sarà una sua scelta: noi abbiamo fatto un menù con delle caratteristiche tecniche per affrontare il coronavirus, ora le funzionalità tecniche definitive vanno inserite in un disegno globale".
In particolare, il Centro Medico Santagostino si è occupato di mettere a punto il 'diario clinico', altra componente dell'app Immuni, che "raccoglierà alcune informazioni cliniche rilevanti per il Covid-19, e sulla base delle risposte dell'utente fornirà informazioni o indicazioni, anche in questo caso, a seconda di quello che il governo vorrà mettere in campo".
"Bisogna da un lato dare importanza all'app - ribadisce Foresti -, dall'altro non esagerare. L'app da sola non serve a nulla, va inserita in una strategia ad hoc che aiuterà l'uscita dalla crisi nella fase 2: le funzionalità tecniche si inseriscono a cascata".
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