Rischia di discriminare chi non ha competenze digitali, l'app per il tracciamento prevista dal governo fra gli strumenti cruciali per affrontare la riapertura. Lo indica il documento elaborato dalla Commissione di Bioetica dell'Accademia dei Lincei, nel quale si rileva che "il digital divide non deve diventare un divide biologico", considerando che "solo il 44 % degli italiani tra i 16 ed i 74 anni possiede competenze digitali di base".
Riaprire in sicurezza utilizzando l'app per il tracciamento con tamponi e test di massa costerebbe meno del dover affrontare una seconda ondata dell'epidemia, rileva ancora la Commissione di Bioetica dell'Accademia dei Lincei. "Il costo di questa operazione - si legge - sarebbe più che bilanciato dai risparmi derivanti dall'apertura con maggiore sicurezza e dalla riduzione del rischio di nuove ondate di epidemia"
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