Cambiano le linee guida di Apple per sviluppatori con un dietrofront importante. Da adesso, chiunque crei app per iPhone e iPad potrà pubblicare emulatori di videogame. Si tratta delle applicazioni che consentono, da anni, di giocare a titoli pensati per piattaforme diverse da quella in uso. Un esempio è dato dagli emulatori "dos" per Windows, che riportano in auge giochi famosi, che hanno fatto la storia dell'informatica. La mossa è una conseguenza indiretta all'allineamento di Apple al Digital Markets Act che, favorendo la concorrenza, ha portato la Mela a supportare link esterni per l'acquisto e il download di applicazioni. Con l'introduzione degli emulatori, più persone potrebbero rivolgersi all'App Store ufficiale per scaricare i vecchi giochi disponibili, tenendo così a distanza i competitor. Resta un grosso interrogativo su come far rispettare le licenze dei titoli.
A pubblicare gli emulatori dovrebbero essere le aziende che ne detengono effettivamente i diritti, sia in termini di piattaforma, le console, che di gioco in sé. Da questo punto di vista, Apple è chiara, spiegando che gli sviluppatori "sono responsabili di tutto il software offerto nella app, inclusa la garanzia che tale software sia conforme alle linee guida e a tutte le leggi applicabili". Il recente aggiornamento per gli sviluppatori include anche la possibilità di indirizzare gli utenti iPhone e iPad in Unione Europea verso link esterni per l'acquisto di brani musicali o abbonamenti, per le app che già usano o che scaricano per la prima volta. Questo consentirà di avere un'alternativa al sistema di pagamento interno di Apple.
All'inizio di marzo, l'Ue aveva multato con 1,8 miliardi di euro il colosso americano per aver impedito agli sviluppatori di app di streaming musicale di informare gli utenti su servizi di abbonamento musicale alternativi e più economici, e di fornire istruzioni su come accedere a tali offerte.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA