La olandese Yandex N.V., società madre di Yandex, soprannominato il 'Google russo', ha annunciato la vendita delle sue attività in Russia ad un consorzio di investitori privati. Lo ha reso noto in un comunicato. L'importo della transazione ammonta a 475 miliardi di rubli (circa 4,8 miliardi di euro).
Yandex è il principale motore di ricerca russo, ma opera anche nei servizi di taxi e di consegna. L'acquirente è il fondo d'investimento 'Consortium. Premier', guidato da funzionari Yandex in Russia e sostenuto da quattro investitori privati, tra cui il fondo d'investimento Argonaut, di proprietà al 100% del gruppo petrolifero russo Lukoil, precisa il comunicato.
"Una volta conclusa la transazione, la partecipazione del gruppo Loukoil in Yandex sarà di circa il 10%", ha affermato la compagnia petrolifera. Yandex ha precisato che dopo l'operazione, che dovrà ancora essere approvata dagli azionisti di Yandex N.V. e dagli organismi di regolamentazione, Artiom Savinovski manterrà la sua posizione di amministratore delegato, mentre la squadra di manager russi di Yandex conserva "il suo diritto di compiere azioni e decisioni cruciali". "Per noi è importante continuare il lavoro dell'azienda nel nostro Paese - ha detto alla stampa il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov - Non posso che accogliere con favore l'accordo e il fatto che il management russo rimarrà al suo posto".
Nel giugno 2022, più di tre mesi dopo l'inizio dell'offensiva contro l'Ucraina, l'imprenditore Arkadi Voloj si è dimesso dalla direzione di Yandex, il motore di ricerca da lui cofondato nel 1997. Nel dicembre 2022, l'amico del presidente Putin, Alexeï Kudrin, ha dichiarato che entrava a far parte di Yandex come "consulente per lo sviluppo". Di fronte alle numerose sanzioni internazionali, il Cremlino cerca di sostituire i prodotti dei giganti occidentali che hanno lasciato il Paese, rafforzando al tempo stesso il controllo su questo settore strategico.
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