La Cina sollecita una cooperazione globale nel campo dell'intelligenza artificiale, nel mezzo dell'aspra competizione tra Pechino e Washington. Il premier Li Qiang ha esortato i Paesi ad adottare "mentalità più aperte" e a promuovere la cooperazione internazionale nel settore perché "ogni Paese ha i propri vantaggi nella tecnologia, nei dati e nel mercato dell'intelligenza artificiale e quindi dovremmo impegnarci in una cooperazione reciproca e nell'unione delle forza". Aprendo la Conferenza mondiale sull'intelligenza artificiale (Waic) a Shanghai, che vedrà le aziende tecnologiche cinesi svelare numerosi nuovi prodotti legati all'IA, Li ha chiesto la promozione della "circolazione dei dati oltre i confini, il libero scambio di attrezzature e la connettività delle infrastrutture".
E ha richiesto anche un'attenzione concertata internazionale. "Nessun Paese può fare eccezione", ha detto il premier, ipotizzando una regolamentazione globale e standard tecnici IA. La Cina ha accelerato il passo negli sforzi per raggiungere le aziende hi-tech Usa, in particolare nel campo dell'intelligenza artificiale generativa, con l'Onu che mercoledì ha detto che Pechino risulta il principale depositario di brevetti sull'IA generativa a livello globale.
Gli Stati Uniti e altri Paesi occidentali hanno reagito con allarme alle mosse cinesi sulla considerazione della applicazioni dell'IA in operazioni di spionaggio e a fini militari, con Washington che ha revocato le licenze su alcune esportazioni di microchip ad aprile dopo che la cinese Huawei ha presentato un computer alimentato dalla tecnologia Intel IA. Un totale di 54.000 brevetti sono stati depositati nel decennio al 2023, di cui un 25% nell'ultimo anno, ha riferito l'Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale dell'Onu. La cosiddetta GenAI, in cui i programmi creano da testi e video a musica e codici in pochi secondi e su semplici istruzioni, è emersa come tecnologia rivoluzionaria. Tra il 2014 e il 2023, più di 38.000 innovazioni GenAI sono arrivate dalla Cina, sei volte di più che dagli Stati Uniti (6.276). Al terzo posto c'è la Corea del Sud (4.155), seguita da Giappone (3.409) e India (1.350).
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