Innescando un processo simile a un
micro-terremoto la struttura interna di un materiale è stata
modificata utilizzando una quantità minima di energia ed è
diventata efficace nell'immagazzinare dati per smartphone e
computer. E' il risultato pubblicato sulla rivista Nature e nato
dalla collaborazione fra University of Pennsylvania School of
Engineering and Applied Science (Penn Engineering), Indian
Institute of Science (IISc) e Massachusetts Institute of
Technology (Mit).
Diventa così possibile ottenere con un minimo utilizzo di
energia materiali solidi nei quali le molecole sono distribuite
in modo casuale come nei liquidi e, contrariamente a quanto
accade nei liquidi, sono immobili. Materiali del genere,
definiti 'amorfi', finora potevano essere prodotti solo con un
elevato consumo di eneegia. I ricercatori, coordinati da Gaurav
Modi della Penn Engineering, hanno ottenuto la forma amorfa del
materiale semiconduttore seleniuro di indio utilizzando un
miliardesimo dell'energia che sarebbe stata necessaria con i
metodi tradizionali.
Utilizzando strumenti di microscopia che essi stessi hanno
messo a punto negli anni, gli autori della ricerca hanno
scoperto che il processo può essere confrontato sia a una
valanga che a un terremoto. In un primo momento piccole sezioni
del materiale delle dimensioni di miliardesimi di metro
diventano amorfe quando la corrente elettrica le deforma. Quindi
le proprietà e la stessa struttura del materiale fanno sì che la
corrente generi in posizioni instabili, come accade in cima a
una montagna quando la neve viene spostata.
Il processo va avanti finché non viene raggiunto un punto
critico oltre il quale la deformazione si trasmette a tutto il
materiale, quindi le regioni distorte si scontrano producendo
un'onda sonora che attraversa il materiale come le onde sismiche
viaggiano attraverso la crosta terrestre durante un terremoto.
L'onda sonora a sua volta provoca un'ulteriore deformazione
ancora più vasta, come una valanga che prende slancio lungo il
fianco di una montagna.
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