Nel 2024 i finanziamenti alle startup italiane tornano a crescere e sfiorano gli 1,5 miliardi di euro, segnando un aumento del 32% rispetto al 2023. E' quanto emerge da una ricerca dell'osservatorio Startup & Scaleup Hi-Tech del Politecnico di Milano, in collaborazione con InnovUp - Italian Innovation & Startup Ecosystem. Nel dettaglio gli investimenti totali in equity di startup hi-tech in Italia ammontano a circa 1.493 milioni di euro, segnando una decisa ripresa anche se ancora al di sotto del consuntivo record del 2022 (2.160 milioni). Gli investimenti da parte di attori formali, come fondi di venture capital indipendenti, fondi corporate venture capital aziendali e fondi governativi, mostrano un'ottima crescita (+42%) rispetto al 2023.
Il dato conferma il ruolo infrastrutturale assunto dal comparto formale, sia a livello istituzionale che indipendente. In ripresa anche gli investimenti corporate, strutturati o meno all'interno di fondi di corporate venture capital, a testimonianza del maggior coinvolgimento delle imprese consolidate. I finanziamenti da attori informali (che includono venture incubator, family office, club deal, angel network, independent business angel, piattaforme di equity crowdfunding, aziende non dotate di fondo strutturato di corporate venture capital, e nuove forme di venturing quali startup studio e venture builder) risultano la seconda componente per valore complessivo, e mostrano una ripresa più contenuta rispetto al 2023 con una crescita del 10%.
"L'ecosistema italiano presenta un trend positivo incoraggiante, in controtendenza rispetto al panorama europeo, tuttavia esiste ancora una forbice evidente tra la consapevolezza nel dover affrontare la trasformazione digitale in modo pervasivo e la presenza delle corrette risorse e capacità per mettere a terra questa convinzione, sia per le imprese che per le startup", commenta Andrea Rangone, responsabile scientifico dell'osservatorio. "Le sfide che ci attendono - prosegue - richiedono un drastico ripensamento dell'attuale modello di valutazione, ancora avverso al rischio e troppo incentrato sui risultati di breve periodo, sull'efficienza e sulle economie di scala".
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