NEW YORK - Mark Zuckerberg è pronto a testimoniare davanti al Congresso americano. Lo riporta la Cnn citando fonti vicine al numero uno di Facebook che potrebbe recarsi a Capitol Hill, davanti alla commissione giustizia del Senato, il prossimo 10 aprile. Il presidente della commissione ha già invitato per quella data non solo Zuckerberg, ma anche il Ceo di Google, Sundar Pichai, e quello di Twitter, Jack Dorsey. In agenda una verifica delle politiche dei big del web sul fronte della protezione dei dati personali
Intanto Bruxelles vuole vederci chiaro nel datagate Facebook-Cambridge Analytica. La commissaria europea alla Giustizia Vera Jurova ha scritto una lettera al direttore operativo del social, Sheryl Sandberg, chiedendo risposte "entro le prossime due settimane". Tra le domande rivolte: "se cittadini europei siano stati coinvolti" nel programma. Jurova ha inoltre invitato il colosso di Internet a "cooperare con le autorità europee sulla Protezione dei dati". Si apprende da un portavoce dell'esecutivo Ue.
Mark Zuckerberg non si presenterà di fronte ai deputati britannici della commissione cultura, digitale e media per rispondere a domande sullo scandalo dei dati personali di 50 milioni di utenti di Facebook che sarebbero stati usati a scopo di propaganda politica anche in Gran Bretagna. Lo si è appreso a margine dell'audizione odierna di Christopher Wylie, la 'gola profonda' che ha fatto emergere il caso dopo aver lavorato in passato per Cambridge Analytica, la società di consulenza accusata di aver acquisito alla fine quei dati senza il consenso degli interessati. Zuckerberg era stato sollecitato a intervenire personalmente in una lettera inviata dal presidente della commissione, Damian Collins, per chiarire le "incongruenze" imputate a suoi collaboratori in precedenti audizioni. Ma il patron del colosso Usa ha declinato l'invito, come riporta SkyNews, offrendo di mandare al suo posto il chief technology officer di Facebook, Mike Schroepfer, e il chief product officer, Chris Cox.
Chris Wylie mostra di temere per la sua sicurezza. Lo ha lasciato intendere oggi durante un'audizione di fronte alla commissione parlamentare britannica per la cultura e il digitale, raccontando della morte - a suo dire sospetta - avvenuta qualche tempo fa in Kenya di Dan Muresan, suo predecessore con lo stesso incarico alla CA. Wylie ritiene 'del tutto possibile' che il referendum sulla Brexit avrebbe potuto avere un esito diverso senza l'azione coordinata di 'microtargeting' sull'elettorato.
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