L'avvocato generale Juliane
Kokott propone alla Corte di Giustizia Ue di confermare
l'ammenda di 2,4 miliardi di euro inflitta a Google per aver
favorito il proprio servizio di comparazione di prodotti. Come
stabilito dalla Commissione Europea e confermato dal Tribunale,
Google ha infatti utilizzato "la propria posizione dominante nel
mercato dei servizi di ricerca generale come leva per favorire
il proprio comparatore di prodotti visualizzando in maniera
preferenziale i suoi risultati". Lo si legge in una nota della
Corte. Le conclusioni dell'avvocato generale non vincolano la
Corte. "Con decisione del 27 giugno 2017, la Commissione ha
constatato che Google avrebbe favorito, nella sua pagina dei
risultati della ricerca generale, i risultati del proprio
comparatore di prodotti rispetto a quelli dei concorrenti.
Google, infatti, presentava i risultati di ricerca del proprio
comparatore di prodotti in cima a tale pagina e in modo
prominente, con informazioni grafiche e testuali attraenti,
nelle cosiddette Shopping Units; per contro, i risultati di
ricerca degli altri comparatori di prodotti, suoi concorrenti,
apparivano solo in posizione meno favorevole come link blu",
ricorda la Corte. "Ciò ha comportato - aggiunge - che gli utenti
cliccassero con maggiore frequenza i risultati del comparatore
di prodotti di Google rispetto a quelli dei concorrenti. La
conseguente deviazione del traffico proveniente dalla pagina dei
risultati generali di Google non si basava su una migliore
qualità del servizio di comparazione dei prodotti ma risultava
invece dall'autofavoritismo e dall'effetto leva sulla pagina dei
risultati generali di Google, vale a dire dallo sfruttamento
della posizione dominante di Google nel mercato dei servizi di
ricerca generale su Internet".
Commentando la proposta dell'avvocato, un portavoce di Google
ha detto che sarà esaminata "l'opinione dell'avvocato generale e
attendiamo la decisione finale della corte. Indipendentemente
dall'appello, continuiamo a investire nei nostri rimedi, che
hanno funzionato con successo per diversi anni, e continueremo a
collaborare costruttivamente con la Commissione Europea".
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