La Commissione europea ha avviato un'indagine approfondita nei confronti di Meta per la possibile violazione delle norme Ue contenute nel Digital Services Act (Dsa) a tutela dei minori. Bruxelles teme che "i sistemi di Facebook e Instagram, compresi i loro algoritmi, possano stimolare dipendenze comportamentali nei bambini" e "creare effetti" di isolamento e depressione rischiosi per la loro salute mentale. Sotto la lente anche i metodi di verifica dell'età messi in atto da Meta.
“Vogliamo che gli adolescenti abbiano esperienze online sicure e adatte alla loro età. Per questo nell'ultimo decennio abbiamo sviluppato oltre 50 strumenti e policy pensate proprio per proteggerli. Questa è una sfida che tutto il settore si trova ad affrontare, e siamo pronti a condividere maggiori dettagli sul nostro lavoro con la Commissione Europea”: così risponde un portavoce di Meta.
L'istruttoria sarà condotta in linea prioritaria e consentirà all'esecutivo Ue di continuare ad accumulare prove e fare pressione su Meta affinché migliori la sua azione di tutela degli adolescenti. Durante le indagini la squadra di Breton avrà il potere di adottare misure provvisorie e decisioni di non conformità. Per chi viola le norme, il Digital Services Act prevedono multe fino al 6% del giro d'affari annuo globale delle società e, in caso di recidiva, il divieto di operare in Europa. Il 22 aprile scorso l'Ue, mossa dagli stessi timori relativi alla tutela degli adolescenti, aveva aperto un'indagine nei confronti di TikTok, portando pochi giorni dopo il popolare social cinese a sospendere il suo programma a premi sulla app Lite in Francia e in Spagna.
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