La Corte suprema brasiliana (Stf) ha firmato un accordo contro la disinformazione con le piattaforme YouTube, Google, Meta (Facebook, Instagram e WhatsApp), TikTok, Microsoft e Kwai. Rappresentanti dei sei gruppi hanno aderito al programma anti-fake news - volto a "promuovere azioni educative e di sensibilizzazione" - nella sede del massimo tribunale a Brasilia.
All'iniziativa non ha invece partecipato X (ex Twitter), di proprietà del miliardario Elon Musk. Ad aprile, il magnate sudafricano aveva criticato duramente la magistratura brasiliana, in particolare il giudice della Stf, Alexandre de Moraes, minacciando di riattivare gli account cancellati per decisione della Corte. Moraes aveva quindi inserito Musk nell'elenco degli indagati per le cosiddette 'milizie digitali', dal nome dei profili vicini all'ex presidente di destra, Jair Bolsonaro, sospettati di usare il web per diffondere notizie false.
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