"Nel mondo del lavoro, agricoltura compresa, si è rovesciato lo squilibrio. Un tempo l'agroindustria non assorbiva tutta l'offerta, oggi gli imprenditori tutti lamentano invece il che non trovano lavoratori, soprattutto di qualità. E' un fenomeno nuovo e stavolta l'incrocio tra domanda e offerta si può fare per creare veramente lavoro di qualità. C'è un'occasione unica per l'Italia, non solo fare distintività e qualità nelle produzioni agroalimentari, ma nel lavoro che sarà sempre più di qualità".
Lo ha detto il presidente Ismea Angelo Frascarelli, intervenuto alla tavola rotonda nell'ambito dell'VIII congresso Flai Cgil in corso a Roma. "Ma se vogliamo un agricoltura moderna, connessa e digitale - ha osservato Alessandra Pesce, dirigente di ricerca presso Il Crea - bisogna tener presente che, stando all'ultimo Censimento in agricoltura, i giovani lavoratori nel comparto sono pochi, il 9% e che c'è un problema di accesso all'innovazione. Servono quindi processi di accompagnamento all'innovazione digitale , tecnologica e di processo, che devono essere supportati. Ci aiuteranno in tal senso il Pnrr e le politiche europee". Purtroppo, ha lamentato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, "come modello di agricoltura navighiamo a vista, inseguendo o emergenze o mode alimentari del momento. Va invece costruita una strategia agroindustriale, con standard europei, che ci dia un orizzonte, un modello agricolo basato sull'impresa che crea e da' lavoro".
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