Il nuovo modello di etichettatura messo a punto dalla Francia e ora sottoposto al via libera di Bruxelles, spiega Assolatte, si basa sulla valutazione del valore nutrizionale complessivo di un alimento, che viene calcolato ponderando quattro fattori negativi (densità energetica, contenuto di grassi saturi, contenuto di zuccheri semplici, tenore in sodio) e tre caratteristiche positive (tenore in fibre, contenuto di proteine, contenuto di frutta, verdura o frutta in guscio in termini di vitamine). In base al rapporto tra queste variabili ogni alimento ottiene un punteggio che lo posiziona tra uno dei cinque colori della scala cromatica considerata (ossia verde intenso, verde chiaro, arancia chiaro, medio e intenso). E' questo colore che comunica sinteticamente e immediatamente al consumatore il "valore" nutrizionale dell'alimento. "L'impatto di un colore negativo è quindi, potenzialmente, devastante" - osserva Assolatte -, anche perché oltre un francese su due conosce il bollino Nutri-score e ben 84 consumatori su 100, informati su questo sistema, dichiarano di di volerlo utilizzare per decidere la spesa. Dalle simulazioni condotte da Assolatte, i formaggi italiani più amati dai francesi otterrebbero la fascia cromatica C o D (arancio chiaro o arancio medio).
"La speranza, ora - conclude Assolatte - è che la task force contro semafori e protezionismi annunciata pochi giorni fa dal ministro Alfano faccia sentire la sua voce e che gli altri Stati membri della Ue presentino in modo fermo le loro osservazioni".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA