Veronafiere ha aperto a Shanghai una
propria sede operativa permanente, nel centrale distretto del
business di Xuhui. L'ente fieristico scaligero rafforza così la
propria presenza in favore di brand strategici della filiera
Italia: vino, marmo e construction, agritech sono gli asset in
portfolio dalla Spa veronese che ora intende presidiare in
pianta stabile anche il Paese del Dragone. "Veronafiere è sempre
stata un esempio di attenzione per la Cina, di dinamismo
imprenditoriale, di creatività e di qualità. L'inaugurazione
della sua sede permanente, dopo 20 anni di presenza, si
inserisce in un contesto di nuova apertura cinese. Il nostro
Paese e Veronafiere condividono con la Cina della nuova era tre
grandi concetti: qualità, innovazione e bellezza" ha detto
l'Ambasciatore d'Italia in Cina, Ettore Sequi. Nello stesso
edificio di Shanghai lavorano altre realtà italiane, a partire
dal Consolato e dall'Ice, e questo, ha aggiunto Sequi, "consente
al sistema Italia di presentarsi unito, con autorevolezza e
credibilità". "Sono oltre 5mila gli operatori cinesi presenti a
Marmomac, Vinitaly e Fieragricola in un percorso di
internazionalizzazione multipolare" ha sottolineato il
presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, aggiungendo che
"l'obiettivo è favorire il business attraverso un'azione e una
presenza assidue e costanti".
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