La pandemia ha messo il turbo agli acquisti online degli italiani: nel 2020 il 37% dei food shopper online ha aumentato la spesa destinata ai prodotti alimentari sui canali online ma ben uno su quattro (24%) ha aumentato - di oltre il 5% rispetto al 2019 - la spesa per prodotti non food. È quanto emerge dall'Osservatorio 'The World after Lockdown' curato da Nomisma e Crif che ha coinvolto un panel omnibus di mille italiani tra i 18 e i 65 anni.
L'e-commerce ha subito una spinta complessiva: il 70% degli intervistati ha fatto almeno un acquisto sul web nell'ultimo anno e gli italiani hanno continuato a fare spesa digitale anche dopo il lockdown.
Per quanto riguarda la spesa alimentare online questa per lo più avviene tramite i siti delle insegne della grande distribuzione (73%) ma crescono canali alternativi: il 13% ha provato servizi e app specializzate come Cortilia o Tannico. La maggior parte predilige la consegna a casa (78%), il 16% propende per il ritiro presso il punto vendita. Esploso l'utilizzo dei locker (6%), prima quasi sconosciuto. Chi compra cibo e bevande online lo fa soprattutto per la possibilità di acquistare 24 ore su 24 (27%), per evitare code (18%), per non spostarsi da casa (17%). Chi è ancora legato al negozio fisico non vuole rinunciare al piacere di fare la spesa dal vivo (37%), al poter vedere/toccare i prodotti (21%) e poi per i costi di spedizione considerati alti (10%) e per prezzi non sempre convenienti dei prodotti (9%).
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