(ANSA) - ROMA - Guerra in Ucraina e rincari energetici spingono l'aumento dei costi correnti per la produzione della frutta italiana del 51% che sale al 67% per l'ortofloricoltura con un impatto traumatico sulle aziende agricole. E' quanto emerge dall'analisi di Coldiretti su dati Crea, in rifermento a Fruit Logistica 2022 di Berlino la principale fiera internazionale di settore dove il presidente della Coldiretti Ettore Prandini incontra gli operatori italiani preoccupati per l'impatto della crisi, con proposte per uscire fuori dall'emergenza.
La crisi, ricorda la Coldiretti, colpisce direttamente imprese e famiglie, visto che l'ortofrutta è la prima voce di spesa per una media di oltre 105 euro al mese, i cui consumi lo scorso anno che si sono ridotti del 3%. Uno scenario preoccupante per il settore che garantisce all'Italia 440 mila posti di lavoro, il 40% del totale in agricoltura, con un fatturato di 15 miliardi di euro all'anno tra fresco e trasformato, pari al 25% della produzione agricola totale.
Questo grazie a oltre 300 mila aziende che su 1 milione di ettari coltivano 113 prodotti Dop e Igp. L'Italia della frutta, dice Coldiretti, primeggia in Europa con importanti produzioni di frutta e verdura, minacciate da crisi internazionali e cambiamenti climatici con la perdita di quasi il 27%. A questo si è aggiunto il balzo dell'energia che ha fatto impennare i costi, dal riscaldamento delle serre ai carburanti ai fertilizzanti agli imballaggi. "Per difendere questo patrimonio occorrono interventi immediati e strutturali - afferma Prandini - Bene gli accordi di filiera con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. E' necessario anche aumentare produzione e rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità". (ANSA).