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Industria conserve, contro i casi in Gran Bretagna la filiera è coesa ma servono nuove regole

Industria conserve, contro i casi in Gran Bretagna la filiera è coesa ma servono nuove regole

Assemblea Anicav: 'Tutelare un comparto da 5,5 miliardi di Euro'

ROMA, 03 dicembre 2024, 18:00

Redazione ANSA

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I risultati di una campagna di trasformazione del pomodoro lunga e difficile condotta in balia dell'incognita climatica, lo squilibrio del prezzo della materia prima rispetto a quello degli altri Paesi trasformatori, la concorrenza sleale di Paesi extra Ue che non rispettano gli stessi standard di qualità e sostenibilità delle imprese italiane e, infine, una serie di proposte di intervento a tutela e a supporto della filiera.
    Sono i principali temi affrontati durante l'Assemblea Pubblica di Anicav, tenutasi a Parma nel corso della 12/a edizione de 'Il Filo Rosso del Pomodoro' a cui hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni e player del comparto della trasformazione del pomodoro e della rappresentanza professionale agricola.
    Appuntamento che giunge all'indomani del caso scoppiato in Gran Bretagna, dopo un'inchiesta giornalistica della Bbc su passate di pomodoro vendute in alcuni supermercati inglesi come fatte con pomodori italiani ma per le quali sono usati invece prodotti cinesi.
    "È imprescindibile un intervento tempestivo e mirato delle istituzioni, sia a livello nazionale che europeo, per sostenere la competitività dell'intera filiera del pomodoro da industria", ha affermato Marco Serafini, presidente di Anicav.
    L'associazione sta lavorando per combattere ogni tentativo di frode, ha spiegato Giovanni De Angelis, direttore generale di Anicav, e "nell'ambito del Tavolo pomodoro istituito presso il Masaf abbiamo chiesto regole chiare sulla messa in commercio in Europa di derivati del pomodoro a basso costo provenienti da Paesi che producono sotto le soglie minime di sostenibilità ambientale e sociale".
    L'Italia è il terzo paese trasformatore di pomodoro a livello mondiale, dopo la Cina (che registra un incremento del 31% rispetto al 2023 e del 68% sul 2022) e gli USA (in calo del 14% sulla scorsa campagna) e rappresenta l'11,8% della produzione mondiale (pari a 45,8 milioni di tonnellate) e il 47,4% del trasformato europeo, con un fatturato totale che dovrebbe attestarsi sui 5,5 miliardi di Euro. Nonostante una lieve contrazione dei consumi interni solo in volume (-1,2%), nel primo semestre 2024, è aumentato l'export, rispetto allo stesso periodo del 2023, sia in volume (+9%) che in valore (+8,93).
   
   

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