"Finalmente si è pronunciata anche la Corte di Giustizia Ue, è importante questa conferma, è da decenni infatti che la Ue riserva per regolamento denominazioni come 'latte', 'crema di latte' o 'panna', 'burro', 'formaggio' e 'yogurt' ai prodotti di origine animale". Lo afferma all'Ansa il direttore di Assolatte Massimo Forino, nel sottolineare che il regolamento Ue fa eccezione per le denominazioni "latte di mandorla", "latte di cocco" e "burro di cacao" "perchè sono denominazioni tradizionali e non hanno nulla di evocativo". "Il problema - aggiunge Forino - è che il mondo dei prodotti vegetali si vuole impossessare di nomi che non sono loro". "C'è un altro tema su cui si discute - conclude il direttore di Assolatte - e su cui il Ministero dello Sviluppo economico già ci ha dato ragione, ed è il fatto che non è corretto che questi prodotti di origine vegetale si propongano come alternativi ai nostri, in quanto sono veramente altri prodotti, con diversa composizione e valori nutrizionali del tutto diversi e non confrontabili".
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