Il 33% degli italiani durante il lockdown ha consumato più verdura e il 22% ha bevuto più acqua, ma allo stesso tempo il 44,5% ha ammesso di aver mangiato più dolci e il 16% di aver bevuto più vino. E' quanto emerge dall'Osservatorio sulle Eccedenze, sui Recuperi e sugli Sprechi Alimentari del Crea Alimenti e Nutrizione che ha condotto un'indagine nazionale su un campione di quasi 3mila persone, per analizzare come la quarantena ha cambiato l'alimentazione quotidiana.
Un periodo che è stata anche l'occasione per sperimentare nuovi cibi (40%) e nuove ricette (31%), migliorando le proprie abitudini alimentari (24%) e maturando modi ecosostenibili, come fare la raccolta differenziata 86%, conservare e consumare alcuni alimenti acquistati in eccesso 83%, oppure mangiare tutto, inclusi gli avanzi 80%. Secondo lo studio il 44% degli intervistati è aumentato di peso per il maggiore apporto calorico correlato a una minore attività fisica, che ha riguardato il 53% del campione. Dato che viene confermato dall'esigenza di mettersi a dieta, espressa in oltre il 37% dei casi. "Le limitazioni imposte dalla quarantena non hanno avuto effetti totalmente negativi sull'alimentazione", spiega la coordinatrice dell'Osservatorio, Laura Rossi, precisando che "a fronte dell'aumento di comfort food (dolci), abbiamo però anche maggiori quantità di frutta, verdura e soprattutto legumi con +26,5% e di olio di oliva +22%". Si tratta in realtà di dati in linea con quelli del carrello della spesa degli italiani nel primo trimestre del 2020 e che indicano che il tempo trascorso in cucina è stato orientato alla preparazione di piatti con ingredienti salutari. Y49-DR/
Riproduzione riservata © Copyright ANSA