ROMA - Consumi domestici ma sempre responsabili per la birra in tempo di Covid, una passione da sempre legata alla convivialità. E' il messaggio lanciato nell'incontro organizzato da AB InBev, azienda leader mondiale nella produzione della birra, in collaborazione con The Watcher Post. Al centro del dibattito lo smart drinking, dove l'Italia fa da apripista. Secondo un rapporto della Global Drug Survey negli ultimi 12 mesi ha dimostrato, infatti, una notevole consapevolezza nel bere alcol, contando 11,7 casi di eccesso l'anno, la metà della media mondiale: il ché sta a testimoniare un approccio più cosciente e indirizzato alla qualità.
"Come più grosso produttore al mondo di birra crediamo che nessun impegno sia più critico del nostro nell'affrontare il consumo dannoso di alcol - ha affermato Serena Pasquetto, Senior Legal & Corporate Affairs Manager di AB InBev - ogni esperienza con la birra deve essere positiva e puntiamo a cambiare comportamenti specifici e norme sociali. Crediamo di dover essere parte della soluzione e non del problema - ha aggiunto - vogliamo essere promotori di uno stile di vita responsabile e consapevole. La qualità e non quantità è particolarmente importante per i consumatori italiani".