Gradiscono la pasta non solo gli italiani, che nel 2020 hanno acquistato 50 milioni di confezioni in più rispetto al 2019 con un consumo medio pro capite di 23 Kg annuo, ma anche chi "abita" nel nostro intestino, il microbiota, un ecosistema di flora batterica la cui salute è direttamente proporzionale allo stile di vita e ad un'alimentazione varia e sana. E lo stato del microbiota, la prevalenza di batteri "buoni" o "cattivi", è legato a doppio filo a buonumore o, se "trattato male", a stati di ansia, stress, depressione.
"Il nostro organismo ama la pasta perché favorisce la crescita della 'popolazione buona' del microbiota, specie se associata ad altri alimenti chiave del mangiare mediterraneo, come verdure e ortaggi, che, assieme alla pasta, contribuiscono ad immettere fibre nel nostro intestino", spiega Maria Rescigno, Immunologa e docente di Patologia Generale presso Humanitas University a Milano in occasione del talk online "Pasta, ecco perché ci piace" in collaborazione con Gruppo Barilla . Il microbiota in salute influisce sul nostro umore perché partecipa alla trasformazione di un aminoacido (il triptofano) in melatonina e serotonina. Inoltre, controlla la permeabilità intestinale, bloccando il passaggio di alcune molecole che possono generare un'infiammazione sistemica fino a raggiungere il cervello."
Se poi la pasta è inserita in un modello alimentare mediterraneo la felicità del microbiota cresce esponenzialmente: una recente ricerca pubblicata sulla rivista BMJ Gut ha studiato 612 soggetti tra i 65 e i 79 anni d.i età provenienti da Francia, Italia, Olanda, Polonia e Regno Unito, sottoponendo per un anno metà del campione ad un'alimentazione basata sulla dieta mediterranea. A fine studio, il loro microbioma intestinale era cambiato in meglio, inibendo la produzione di sostanze chimiche infiammatorie che possono portare alla perdita della funzione cognitiva e allo sviluppo di malattie croniche come diabete, cancro e aterosclerosi. In altre parole, la dieta mediterranea migliora la funzione cognitiva e favorisce un invecchiamento sano.
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