Lo spreco alimentare si combatte mangiando sano. Chi segue le linee-guida per una sana alimentazione, infatti, butta via meno cibo e aiuta il pianeta, oltre a mangiare meglio. Questo quanto emerge da una ricerca del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura) condotta su un campione di 2869 adulti in occasione della Giornata contro lo spreco alimentare che si celebra il 5 febbrario. L'indagine rientra nell'ambito del progetto Fao Waste, finanziato dal ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), il 35-40 per cento del campione con maggiore adesione alle raccomandazioni nutrizionali sembra avere anche elevate abilità nel programmare la spesa e l'utilizzo del cibo, nel valutare bene le quantità da cucinare, nell'evitare acquisti di impulso e nel riciclare gli avanzi, prolungando la shelf-life di un prodotto mediante una cucina creativa. Al contrario, chi ha dimostrato di seguire poco o nulla le raccomandazioni sembra non aver ricevuto alcun tipo di educazione a prevenire lo spreco alimentare. In particolare il 30% degli italiani mostra una scarsa adesione alle raccomandazioni nutrizionali, il 21,5% medio-bassa, il 25,5% bassa e il 24% elevata. Tra i sottogruppi di popolazione, una bassa aderenza è stata riscontrata tra gli uomini (34,4), i giovani (40%) e chi vive in famiglie numerose (42,3%), mentre un'alta aderenza tra le donne (29,6%), i più anziani (34,9%) e chi vive in famiglie con due componenti (29,3%).
"Dai dati risulta evidente - spiega la coordinatrice del progetto Laura Rossi, dirigente di ricerca del Crea Alimenti e Nutrizione - che chi ha a cuore la sostenibilità alimentare e le raccomandazioni nutrizionali è attento anche a quella ambientale e sociale, ma, nel prossimo futuro, è necessario identificare i sottogruppi di popolazione con minore attenzione a questi temi e pensare a campagne di sensibilizzazione tarate ad hoc su di loro per accrescere il tasso di adesione a stili di vita più sani e aumentare la consapevolezza in termini generali di sostenibilità".