ROMA - A partire da oggi gli italiani cominceranno a consumare pesce proveniente dall'estero. Scatta il 'Fish Dependence Day', il giorno in cui termina l'autosufficienza di prodotto ittico, vale a dire la capacità di soddisfare la domanda interna con il pescato dalla flotta nazionale. Lo fa sapere l'associazione ambientalista MedReAct che, riprendendo i dati diffusi dalla New economic foundation, sottolinea come la pesca indiscriminata abbia provocato il declino delle risorse ittiche nel Mediterraneo, consegnando l'Italia, dove il consumo pro capite è di 25 kg l'anno, a una dipendenza sempre maggiore dalle importazioni di pesce e a un deficit commerciale estero di 861 milioni di euro nel 2014. Una tendenza dovuta al calo progressivo delle catture, ridotte quasi del 50% tra il 1995 e il 2014.
Una situazione che è nettamente peggiorata negli ultimi 25 anni in Italia, con un grado di autosufficienza quasi dimezzato; il 'Fish Dependence Day' nel 1990, infatti, scattava a metà anno, il 29 giugno. Se poi si fanno i calcoli senza considerare l'acquacoltura, il giorno in cui finisce l'autosufficienza italiana è passato dal 3 maggio del 1990 al 13 febbraio del 2014. Insomma poco più di un mese di autosufficienza all'anno.
Con oltre il 90% degli stock ittici del Mediterraneo sovrasfruttati, secondo l'associazione, il mare non è più in grado di sostenere la richiesta di pesce locale, anche per colpa della molta pesca illegale.