Lo fa sapere Federpesca, nel ricordare che, nonostante le criticità degli ultimi mesi, il settore ha rispettato ogni misura con serietà e spirito di collaborazione, non senza subire importanti conseguenze sulla redditività.
"Un'eventuale ulteriore taglio delle giornate e delle zone di
pesca - afferma il presidente di Federpesca, Luigi Giannini -
comporterebbe un danno irrecuperabile al settore già duramente
colpito dall'emergenza in corso, in termini di fatturato e
occupazione, mettendo a rischio persino la sopravvivenza di
tante imprese di pesca". Da qui la necessità di valutare in
prima battuta gli impatti di qualsiasi misura che si voglia
introdurre, mettendone le risultanze a disposizione del settore,
in modo da stimare effetti biologici, economici e sociali
derivati dal Piano di Gestione del Mediterraneo Occidentale. "La
pandemia sta mettendo duramente alla prova l'economia ittica
italiana per effetto della chiusura dei canali Horeca, della
contrazione dei flussi turistici, dei prezzi di mercato
estremamente bassi", conclude il presidente nell'auspicare che
"la Commissione europea sia sensibile e il più flessibile
possibile nell'attuazione dei Piani anche alla luce del fatto
che solo le flotte Ue si stanno facendo carico del programma di
riequilibrio degli stock itti nel Mediterraneo".
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