ROMA - Impazzano sul web tutorial e app per imparare a cucinare il pesce a casa scoprendo nuove ricette, come anche le chat tra amici e parenti per confrontarsi su cotture e fumetti. Cresce, infatti, la voglia degli italiani di cimentarsi ai fornelli stimolata dalla prolungata chiusura dei ristoranti in buona parte dell'Italia. Già durante le feste di fine anno del resto, 5 italiani su 6 hanno consumato a casa più prodotto ittico rispetto al passato, come rivela all'ANSA un'indagine di Fedagripesca-Confcooperative. E questo grazie anche a prodotti semi-preparati, semplici da cucinare, proposti dalle pescherie e dalle consegne a domicilio organizzate spesso anche dagli stessi pescatori.
A cambiare è anche il modo di fare acquisti, sottolinea l'associazione, più ragionati per evitare sprechi economici ed alimentari. Il numero ridotto dei commensali impone pezzature più piccole di pesce, cotture in padella e al forno ideali anche per i meno esperti. La pandemia, fa notare l'associazione, ha messo in evidenza come produzione e consumo dipendano eccessivamente dal canale della ristorazione. Da qui l'impegno di consentire al consumatore di trovare pesce italiano sui banchi delle pescherie e della grande distribuzione. E c'è chi come l'Organizzazione dei produttori di Viareggio si è messa in moto da tempo per portare a casa il pescato del giorno, ma su richiesta anche basi di sughi e preparati. Mentre ad Anzio il ristorante 'Bottega Capolei' che stila il menu in base a quello che offre il mare giorno per giorno, ha scelto di mantenere la formula solo del servizio al tavolo, negli orari e nei tempi stabiliti senza delivery, perché "siamo una sorta di bottega didattica, ci piace far conoscere quello che portiamo nel piatto, per fare questo il rapporto diretto con il cliente è fondamentale".