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8 marzo: donne del mare laureate e nei pescherecci

Sveglia all'alba, riescono anche a conciliare impegni familiari

Redazione ANSA ROMA

Sveglia all'alba, si esce in mare anche con temperature proibitive, ma il resto della giornata è tutta per sé. È la vita delle pescatrici di vongole, un settore dove, non a caso, è forte la presenza femminile, essendo un lavoro che ben si coniuga con gli impegni familiari. Come quella di Elisa, 42 anni mamma di una bambino di 8 anni, da 20 pescatrice in Emilia-Romagna a Gorino dove comanda il motopeschereccio Nikita. Con la sorella più piccola escono in barca per la pesca delle vongole veraci, portando avanti in cooperativa una tradizione di famiglia.

E come Elisa, sono diverse le donne che hanno scelto di lavorare in mare, ricoprendo ruoli non sempre defilati, come succedeva fino a qualche anno fa. Un settore in grado di dare nuove opportunità a donne e giovani.

"Sono figure perfette per cogliere le opportunità della blu economy - spiega all'ANSA Fedagripesca-Confcooperative - dove si richiedono specializzazioni professionali diverse; il pescare e basta, nel prossimo futuro non sarà più sufficiente". Bene in questa direzione sono i finanziamenti comunitari del fondo Feampa, uno strumento utile alle donne per farsi strada nel comparto e per dare nuova vitalità alla filiera ittica. Secondo un sondaggio dell'associazione 3 giovani donne su 4 sono attratte dalle attività legate al monto ittico: dalla pesca all'acquacoltura, dalla biologia marina alla trasformazione dei prodotti, passando per la promozione e l'e-commerce. Un mestiere che affascina chi ha spirto di iniziativa, come il caso di Antonella e Giusy Donato che, nel 2012 hanno creato la cooperativa 'I Mancuso' associata a Confcooperative nello Stretto di Messina. Due giovani donne, che non superano i settanta anni in due, che confermano come oggi la pesca vada al di là dei generi, creando nuove opportunità di lavoro. Laureate una in Lingue e l'altra in Scienze politiche, le due sorelle rilevano l'impresa del nonno materno, affiancando alla pesca tradizionale anche il pesca turismo. Spirito di iniziativa ma anche tanta versatilità caratterizzano, invece, la storia di Alessandra Malfatti, da 15 anni nel settore dove ha iniziato lavorando alla pompa di distribuzione del gasolio per le barche.

Un servizio gestito dalla cooperativa Copav di Viareggio dove, dalla presidente, passando per la segretaria, al revisore dei conti, fino ad arrivare agli addetti al gasolio, sono tutte donne. Oggi, Malfatti, è rimasta socia della cooperativa ed è diventata presidente dell'Organizzazione dei produttori della Cittadella della pesca che, negli anni 2000, ha raccolto tutte le cooperative del settore di Viareggio. (ANSA).

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