Oggi il presidente dell'Associazione Armatori Pesca del Molise sottolinea il "nulla di fatto" del tavolo di crisi aperto a Roma la scorsa settimana. "Le associazioni di categoria ci hanno informato che nulla è cambiato e che nemmeno si sono incontrati - ha dichiarato Marinucci -. L'unico esito positivo finora riguarda la pubblicazione del decreto che assegna 15 milioni per sostenere le imprese di pesca. Una media di 3.800 euro una tantum a imbarcazione, con 3 persone di equipaggio imbarcato e un consumo di 1000 litri di gasolio al giorno. Non è ancora chiaro, però, se la richiesta della regolarità contributiva sia una condizione di ammissibilità o di erogabilità, come richiesto dalle associazioni di categoria. La principale richiesta, ovvero la diminuzione del prezzo del gasolio, non è stata presa in considerazione dal Governo. Per le altre misure: credito di imposta, attivazione della cassa integrazione, fermo volontario tipo bellico e pagamento del fermo 2021, non se ne parla ancora.
E i tempi sono più che lunghi. Ringraziamo, comunque, il sottosegretario Battistoni e il Mipaaf, ma chiediamo tempi più celeri perché fine mese è arrivato e non sappiamo come pagare un compenso accettabile ai marinai".
Prosegue, quindi, lo stato di agitazione. I marittimi sono al lavoro per organizzare una grande manifestazione a Roma.
Intanto, dalla marineria termolese Concetta Papponetti si rivolge a Mattarella e Draghi. "A voi presidenti della nostra bella Italia, mi auguro che ascoltiate questo mio sfogo. Sono mamma di pescatori di Termoli e, con altre marinerie d'Italia, chiedo: come mai i pescatori non sono mai ascoltati?".
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