/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Fao, pesca eccessiva per 73% specie Mediterraneo e Mar Nero

Fao, pesca eccessiva per 73% specie Mediterraneo e Mar Nero

"Urgono misure di gestione più incisive"

ROMA, 31 luglio 2023, 13:07

Redazione ANSA

ANSACheck

© ANSA/EPA

© ANSA/EPA
© ANSA/EPA

Nell'ultimo decennio, la pesca eccessiva si è ridotta drasticamente nel Mediterraneo e nel Mar Nero, ma lo sfruttamento delle specie più commerciali è ancora lungi dall'essere sostenibile. È quanto si legge in un rapporto della Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (Gfcm), che fa capo all'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao). L'ultima edizione del rapporto "Stato della pesca nel Mediterraneo e nel Mar Nero" (SoMFi) registra una diminuzione dello sfruttamento eccessivo delle risorse nell'area, soprattutto con riferimento alle specie più importanti, dalla sogliola dell'Adriatico al nasello europeo, che sono oggetto di piani di gestione multilaterali.

Nonostante ciò, il 73% delle specie commerciali è ancora interessato da una pesca eccessiva, mentre la pressione della pesca, pur essendo diminuita nel tempo, continua a essere doppia rispetto al volume considerato sostenibile. "Nella Strategia per il 2030, i membri della Gfcm hanno fissato nuovi obiettivi per far fronte a tale criticità. Sono consapevoli che è fondamentale invertire la tendenza al declino delle risorse acquatiche, così come indispensabile è collegare i risultati afferenti alla redditività con quelli relativi alla sostenibilità," ha spiegato Miguel Bernal, Segretario esecutivo della GFCM di recente nomina. "La nuova strategia offre una visione ambiziosa e richiede un impegno collettivo più coraggioso rispetto al passato." Nel Mediterraneo e nel Mar Nero la pesca genera introiti annui per 2,9 miliardi di dollari e si stima crei mezzo milione di posti di lavoro lungo tutta la catena di valore. In media, uno ogni 1 000 abitanti delle zone costiere della regione è un pescatore; in alcune zone costiere, il dato può essere fino a dieci volte maggiore. Tuttavia, la forza lavoro sta invecchiando. Nel 2020 più della metà di tutti gli equipaggi aveva più di 40 anni, mentre i giovani di età inferiore ai 25 anni erano soltanto il 10 percento. Stando ai più recenti dati contenuti nel rapporto SoMFi, il fenomeno si sta aggravando.



Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza