Tre mesi aggiuntivi di stop di pesca
per l'Anguilla europea, che viene così esteso da gennaio a
giugno e divieto per quella sportiva su tutto il territorio
nazionale solo per l'anno in corso. Sono le novità previste dal
Decreto Ministeriale del 13 marzo scorso in recepimento del
Regolamento Europeo 2023/194 del 30 gennaio 2023. Lo fa sapere
MedReAct,, secono cui si tratta di un timido passo avanti, visto
che questa specie, che non si riproduce in cattività, è in
'pericolo critico di estinzione'. Secondo l'ultimo avviso
scientifico emesso dal Consiglio Internazionale per
l'Esplorazione del Mare, infatti, bisognerebbe attuare un
divieto di pesca totale fino al recupero della specie; in
Italia, invece, gli ultimi dati relativi al 2021 riportano 50
tonnellate di catture destinate alla vendita: Inoltre si
continuano ad autorizzare i prelievi anche durante i periodi di
migrazione dell'anguilla nelle nove regioni. Il Decreto appena
approvato, ricorda MedReact, si riferisce infatti allle regioni
che attuano il Piano Nazionale di Gestione dell'Anguilla
europea, ovvero Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia,
Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Puglia, Umbria e Sardegna. In
queste regioni esiste una pesca stagionale e ricreativa
dell'anguilla gialla e argentata nelle acque interne, compresi
estuari e lagune. La Sardegna e l'Emilia-Romagna catturano la
maggior parte delle anguille, seguite da Veneto, Toscana, Puglia
e Lazio. Mentre per le altre regioni che non hanno aderito al
Piano nazionale, e' previsto il divieto totale di pesca. Lo
scorso dicembre MedReAct ha lanciato una campagna per
sensibilizzare i consumatori sullo stato critico di questa
specie invitandoli a non servire piatti a base di anguilla sotto
le feste natalizie. L'anguilla, allo stadio di argentina, ovvero
dopo la maturazione sessuale, ricorda MedReact, intraprende il
viaggio di ritorno verso il Mar dei Sargassi dove si riproduce
una sola volta e poi muore.
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