"La proposta
europea del 21 febbraio scorso non vieterà la pesca a strascico:
la vieterà solo ed esclusivamente all'interno delle aree marine
protette e degli ecosistemi profondi e vulnerabili dove noi,
attualmente, non svolgiamo come marineria italiana nessuna
attività di pesca. L'unica area protetta che permette lo
strascico attualmente è quella delle isole Egadi". Lo ha detto
il professore di Ecologia Marina dell'Università Politecnica
delle Marche Roberto Danovaro, intervistato oggi da Unomattina
Estate, insieme al ministro Lollobrigida e al presidente di
Coldiretti Prandini, in occasione della manifestazione dei
pescatori contro le nuove politiche Ue a San Benedetto del
Tronto.
L'applicazione non sarebbe però immediata ma a partire dal
2030. "Ma anche se si facesse oggi - ha continuato Danovaro -
l'impatto sarebbe limitato solo all'area delle Egadi". La
motivazione alla base della proposta europea, ha spiegato il
docente Univpm, non è quella di cancellare la pesca, ma deriva
dal fatto che "il 70% degli stock ittici, di tutto il pescato
nei mari italiani, è sovrapescato. Questa strategia servirebbe
per creare aree di ripopolamento che permetterebbero ai
pescatori di continuare a pescare di più all'esterno anche con
gli strumenti dello strascico".
Danovaro ha anche sottolineato il "valore culturale
importante della pesca anche per la nostra storia, ma ovunque si
privilegia, o si tenta di favorire, la pesca artigianale, quella
dei piccoli pescatori e non quella delle grandi industrie
pescherecce, che danno più occupazione e sostenibilità. Questa
misura va anche in quella direzione" ha concluso.
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