Dimostrare che anche la coltivazione
del sale marino è attività agricola: nasce oggi a Roma, con
questo spirito e con un appello di sostegno al settore da parte
del Governo, il coordinamento tra gli imprenditori agricoli e
della produzione del sale marino italiani con una firma d'intesa
avvenuta presso Palazzo della Valle e sottoscritta da
Confagricoltura e dalle società di gestione delle Saline di
mare.
L'intesa, condivisa, oltre che dall'organizzazione agricola, da
Atisale Spa (saline di Margherita di Savoia-Puglia 4.500 ettari
in produzione e Sant'Antioco -Sardegna), Saline Ing. Luigi Conti
Vecchi (Laguna di Santa Gilla a due passi da Cagliari, con
quasi 2.800 ettari in produzione). Sosalt Spa (saline nella
fascia costiera tra Trapani e Marsala, circa 1.000 ettari in
produzione), Parco della Salina di Cervia (oltre 800 ettari di
estensione), Isola Longa (salina di mare del Trapanese con una
produzione di oltre 23.000 tonnellate di sale ogni anno), è
sostenuta dalle saline di Trapani Oro di Sicilia, Ettore e
Infersa ed Isola di Calcara.
Attualmente in Italia la produzione di sale marino corrisponde a
poco meno del 30% della produzione totale: mediamente quasi 1,2
milioni di tonnellate/anno su un totale di oltre 4 milioni di
tonnellate. Gli obiettivi del progetto del neonato
coordinamento- "è di dimostrare che anche la coltivazione del
sale marino è attività agricola" in modo da dare "riconoscimento
a un comparto che opera nella salvaguardia del territorio,
dell'ambiente e dell'ecosistema". L'intesa prevede inoltre la
realizzazione di iniziative nei territori delle saline e
attività di valorizzazione. Il progetto culminerà con gli Stati
generali della salicoltura italiana, il prossimo anno.
"Disponibilità mia e del Governo - ha detto il sottosegretario
dell'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Patrizio
Giacomo La Pietra intervenendo alla presentazione del
coordinamento- a iniziare un percorso per questo settore che
ritengo molto significativo". "Ci impegneremo - ha commentato il
presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti- per un
settore che ha una rilevanza economico-ambientale e ha millenni
di storia. Possiamo cominciare a costruire un progetto per il
comparto e per questo chiederei l'aiuto della politica".
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