(di Alessandra Moneti)
- Su queste Olimpiadi, il Bocuse d'Or, massima competizione tra gli chef e di fatto fra le culture gastronomiche di 20 Paesi, l'Italia fa squadra attorno al Piemonte che ospiterà per la prima volta non solo la selezione nazionale il primo ottobre ad Alba, ma anche gli europei a Torino nel giugno 2018, in vista della finale mondiale in programma nel 2019, come da tradizione a Lione, in Francia. Per conquistare l'ambito riconoscimento è nata l'"Accademia Bocuse d'Or Italia" che formerà, investirà su allenatori ad hoc e darà assistenza tecnica agli ''azzurri'' in gara. A riprova dello spirito di squadra una conferenza stampa di presentazione del progetto triennale partecipata dal ministro degli Affari regionali Enrico Costa, dal vice ministro alle Politiche agricole e alimentari Andrea Olivero e dirigenti del ministero dei Beni Culturali e dell'Enit, oltre che Regione Piemonte e Comune di Alba (Cuneo) e tanti chef romani.
"Speriamo nel massimo riconoscimento - ha detto lo chef Enrico Crippa, presidente dell'Accademia -perché l'Italia se lo merita, e l'Accademia lavorerà per questo obiettivo". ''C'è finalmente ottimismo e energia nel dream team italiano - gli fa eco il direttore dell'Accademia Luciano Tona - che finora non aveva avuto una formazione adeguata e aveva preso la competizione sottogamba interpretandola come gara di cucina. E' invece un atto culturale, che darebbe valore alla crescita qualitativa della cucina italiana. Ora la Regione Piemonte e le istituzioni nazionali si stanno impegnando per vincere. E chi vince il Bocuse d'Or ha vinto il Bocuse d'Or, è una star in tutto il mondo". "Ospitare la selezione europea fa del Piemonte il punto di riferimento per la gastronomia mondiale e ci da' anche il vantaggio - ha spiegato l'assessore regionale al Turismo del Piemonte Antonella Parigi - imporre ai 20 Paesi in gara ingredienti tipici del Piemonte: il gorgonzola, il riso e la carne di fassona, new entry tra le Igp. Ma non ci si misurerà solo sulla qualità, bensì sull'approccio culturale della cucina di ciascun Paese''.
''Fa piacere - ha commentato il ministro Costa - vedere il territorio piemontese e le sue eccellenze celebrate a livello mondiali''. Il Bocuse d'Or, ha sottolineato il vice ministro Olivero, "è una iniziativa straordinariamente importante perché mette in luce quanta eccellenza agroalimentare ci sia dietro il tocco d'artista di uno chef che sa emozionare col cibo di territorio''.
Il Bocuse d'Or, ha detto il dg del Mibact Francesco Palumbo apre le celebrazioni dell'anno dedicato al cibo. In gara per la selezione italiana il siciliano Giuseppe Raciti, chef dell'hotel Zash ad Archi-Riposto (Catania), Roberta Zulian, classe 1981 ora sous-chef all'Alpen suite hotel a Madonna di Campiglio e il pugliese Martino Ruggieri, head chef al tre stelle Pavillon Lodoyen di Parigi, e il piemontese Paolo Griffa, classe 1991, già in allenamento a Chaudes Aigues, oltralpe, nella brigata di Serge Vieira, due stelle Michelin e vincitore Bocuse d'Or 2005. Tutti avranno un coach, assistenza tecnica e psicologica per vincere la "gara delle gare''
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