(di Marisa Alagia)
MILANO - Saranno i suoi nipoti, i tre fratelli Dandolo Marchesi - Guglielmo al violino, Bartolomeo al violoncello e Lucrezia al pianoforte - a suonare domani al funerale di Gualtiero Marchesi, lo chef morto il 26 dicembre a Milano all'età di 87 anni. "Lui ci ha sempre spinto verso la nostra passione, la musica - hanno raccontato oggi i tre ragazzi che hanno scelto come nome d'arte Trio Dandolo - Ci sconsigliava di seguire la sua strada. Quello del cuoco, ci diceva, è un lavoro molto duro". Domani quindi l'addio al maestro della cucina italiana, nella chiesa di Santa Maria del Suffragio a Milano, alle 11. Oggi è rimasta aperta per tutta la giornata la camera ardente allestita nel foyer del Teatro dal Verme, sempre a Milano. Niente fiori, come era stato richiesto dalla famiglia che ha invitato a devolvere i soldi alla Fondazione Marchesi, ad eccezione di un cuscino di rose bianche sulla bara. Dietro il catafalco i gonfaloni del Comune, della Città Metropolitana di Milano e della Regione Lombardia.
Accanto il leggio con un cartello con le foto dei suoi piatti, una scultura che lo ricorda. All'ingresso due registri per le firme. Tra i primi a lasciare un saluto, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. "Milano gli dedicherà una via, ma tra dieci anni perché vogliamo rimanere fedeli alle regole, altrimenti è sempre un'eccezione - ha detto il sindaco - Ai tanti che lo chiedono io dico: dedicate voi una borsa di studio, troviamo il modo di riconoscere il suo grande valore: potrebbe proseguire la scuola di cucina, iniziativa che meriterebbe un rapporto tra pubblico e privato". Nel foyer del Dal Verme sono arrivati anche il candidato premier dei 5Stelle Luigi Di Maio, il presidente della Lombardia Roberto Maroni, Elio di Elio e le storie tese, Carla Fracci. Il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, in una dichiarazione ha sottolineato che 'con lui si è aperta una nuova stagione della cucina italiana, la sua straordinaria esperienza ha ispirato e ispirerà ancora intere generazioni di cuochi in Italia e nel mondo". Ma soprattutto c'è stato l'omaggio di tanti cuochi con cui ha lavorato, produttori di vini, personale di cucina, studenti. Per quasi tutto il giorno i parenti dello chef si sono dati il turno per accogliere le condoglianze. In particolari i nipoti che lo hanno ricordato con parole affettuose. "Il nostro nonno ci ha sempre voluto molto bene, ci teneva nei ristoranti con lui, ci ha insegnato tanto ma ci ha anche sempre detto 'non fate i cuochi' - hanno raccontato - Ma tanto noi lo sappiamo che non saremmo mai stati alla sua altezza". "Adesso abbiamo la nostra via - hanno aggiunto - dove riusciamo ad avere molto successo". La musica del resto è stata forse la seconda grande passione di Gualtiero oltre la cucina.
Come raccontava spesso nelle interviste e come hanno ricordato oggi i suoi nipoti, Marchesi amava l'opera e da giovane aveva imparato a suonare il pianoforte ('forse per conquistare la nonna', hanno detto i ragazzi). Tutta la famiglia della moglie, i figli e poi i nipoti sono diventati musicisti. Solo uno dei tre Dandolo forse aveva preso seriamente l'idea di diventare cuoco. "Ma mi mise in cucina a pulire casse di spinaci - ha raccontato - e cambiai idea". La camera ardente resta aperta ancora domattina dalle 8 alle 10, prima dei funerali.
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