- La ripartenza post-pandemia e il rilancio del turismo del gusto passa anche da un linguaggio positivo e da un nuovo approccio alla conoscenza di una delle eccellenze italiane, l'olio extravergine. Ne da' prova la degustazione di olio e rose, tenutasi nel fine settimana presso il frantoio dell'azienda agraria Marfuga di Campello sul Clitunno (Perugia), condotta dall'esperto sensoriale di oli e profumi Giulio Scatolini.
In degustazione gli oli pluripremiati di Francesco Gradassi, Riserva Dop Umbria ottenute dalle cultivar portabandiera del cuore verde d'Italia, Moraiolo e Frantoio, affiancate da rose bianche, gialle, e rosse. "Abbiamo abbinato - racconta Scatolini - le rose meno profumate, le rosse, con gli oli leggeri e delicati, mentre la rosa bianca Naomi, che ha sentori di miele e essenze aromatiche, con gli extravergine più intensi. Insieme moltiplicano le sensazioni positive dell'assaggio, e cambiano in positivo i descrittori di un prodotto spesso descritto nei panel test solo per difetti. In questo frantoio, che per ospitalità, innovazione e qualità degli eventi, è un frantoio culturale, vogliamo prendere spunto proprio dalle rose, simbolo del mese mariano, per celebrare la ripartenza e la nuova stagione per il rilancio del turismo enogastronomico, in particolare l'oleoturismo".
La struttura di questo frantoio, ha detto Gradassi, è stata concepita per l'accoglienza di turisti e consumatore con un show room aperto tutto l'anno, non solo durante la stagione di raccolta delle olive e mi fa piacere sottolineare che "questo approccio floreale al nostro oro verde abbia attirato, tra i 20 partecipanti distanziati nel rispetto delle norme Covid, un pubblico eterogeneo, che ha annoverato anche tecnici, colleghi-produttori, e oil-lover esteri".
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