Anche per l'estate 2023 la proposta cocktail no alcol sembra l'offerta vincente, ma convince anche il rhum agricole (prodotto a partire da puro succo di canna da un'unica distilleria e distillati in modo continuo con colonna créole) e c'è una conferma e un rinnovato vigore della liquoristica italiana (Rosoli, ratafià e vermouth). E' quanto emerge da analisi di operatori e addetti ai lavori del comparto mixology in attesa di celebrare, il 24 luglio, il "Tequila Day", giornata internazionale dedicata al distillato originario del Messico.
La tendenza del no alcol va a colpire - sostengono gli esperti del settore - aspetti prettamente salutistici, ma anche il desiderio o alla necessità di alternare il consumo di alcol a dei momenti di pausa per una vasta serie di motivi - come per esempio quello della gravidanza.
Si fa strada anche il rum interamente artigianale con la nascita anche di presidi Slow Food. Gli addetti ai lavori segnalano in particolare il caso del Clairin: un distillato di canna da zucchero creato esclusivamente da piccoli produttori con tecniche tradizionali nell' isola caraibica di Haiti.
"Nel 2012 - segnala Giacomo Bombana, Communication Specialist dell'azienda tradizionale di importazione di vini e liquori Velier - viene fondata The Spirit of Haiti, una società che supporta i produttori locali e che sviluppa assieme a Slow Food un vero e proprio protocollo, un presidio che certifica i produttori del vero "Clairin traditionnel" di Haiti.
Positivo anche il trend della liquoristica italiana con un ritorno della richiesta di appassionati e curiosi tanto da far nascere iniziative nella città di Roma anche terrazze dedicate "all'eccellenza italiana dell'amaretto": si tratta di "Amaretto Adriatico", primo cocktail bar interamente dedicato all'Amaretto.
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