La vita di Italo Zingarelli, produttore cinematografico dei film iconici della saga di "Trinità", ideatore del genere "Fagioli Western" e fondatore dell'azienda vitivinicola toscana Rocca Delle Macìe nel Chianti Classico, diventa un documentario-tributo all'imprenditore che ha vissuto tre vite. La prima da pugile e stuntman; la seconda da produttore cinematografico, con la realizzazione dei film "Lo Chiamavano Trinità..." e "...Continuavano a chiamarlo Trinità" con la partecipazione di Bud Spencer e Terence Hill; la terza vita, da produttore di vino. Il documentario, "Lui era Trinità'", presentato al 18/mo Festival del Cinema di Roma e trasmesso su Rai3.
"Lui era Trinità", con la regia di Dario Marani e scritto da Clarissa Montilla e Alessio Guerrini, è stato prodotto, con la collaborazione di Sara Cerri, nipote di Italo, da Fish-Eye Digital Video Creation in collaborazione con Rai Documentari e con la partecipazione di Rocca delle Macìe e West Edizioni Musicali.
Nel documentario sulla vita di Zingarelli, è presente un ricordo dell'avventura vitivinicola realizzata a Castellina in Chianti, azienda fondata nel 1973 e composta da oltre 200 ettari di vigneto con una produzione di 3,7 milioni di bottiglie distribuite all'anno per un giro d'affari di circa 18 milioni di euro. Oggi l'impresa è guidata dall'ultimogenito, Sergio Zingarelli.
"Nostro padre - racconta Sergio - nasce praticamente da una famiglia che esce dalla grande guerra abbastanza malconcia e piano piano si costruisce da solo partendo dal pugilato poi è diventato stuntman, poi ha lavorato nel mondo del cinema, diventando produttore molto molto giovane, Poi dopo i grandi successi, "Lo Chiamavano Trinità..." e "...Continuavano a chiamarlo Trinità", nel '73 decide di diversificare la sua attività acquistando una prima fattoria in Toscana e fondando una delle aziende poi diventate più rappresentative del Chianti Classico, che si chiama Rocca delle Macìe".
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