NEW YORK - Da 'Ritorno al futuro' a 'La talpa', da 'Come d'incanto' a 'Manhattan' passando per 'Whiplash' o 'Il diario di una tata' e tanti altri. Anche se da protagonista indiretta, la pizza fa capolino in centinaia di film, sia italiani che stranieri. E' sempre presente in scene che hanno segnato la memoria dei telespettatori. Così la pizza è diventata invece protagonista diretta di una serie di iniziative tra New York e San Francisco che hanno lo scopo di celebrare il riconoscimento Unesco all'Arte dei Pizzaioli Napoletani.
'Tu vuo' fa' il napoletano - Facce da Pizza' è un omaggio alla pizza proprio attraverso il suo legame con il cinema. A New York, in particolare, fino al 19 aprile pizzaioli famosi negli Stati Uniti come Pasquale Cozzolino, Rosario Granieri, Ciro Iovine, Mike Bancale assieme ad Antonio Pace, presidente dell'Associazione Verace Pizza napoletana, Peppe Miele, delegato della VPN Usa, racconteranno delle storie e della cultura della vera pizza napoletana, dei suoi segreti, delle eccellenze che la compongono, dell'indotto e di cosa cambia dopo il riconoscimento Unesco.
"Sophia Loren è una pizzaiola nell'Oro di Napoli - ha spiegato all'ANSA Elisabetta Cantone, presidente e co-fondatrice con Francesca Silvestri di 'Dress in Dreams', l'associazione culturale organizzatrice dell'evento -, Giancarlo Giannini conquista Monica Vitti preparandole una pizza a forma di cuore nel film di Scola 'Dramma della gelosia.. tutti i particolari in cronaca' e Julia Roberts mangia una pizza in 'Mangia, Prega e Ama'. Sono alcuni esempi del legame che la pizza ha con il cinema. Noi abbiamo voluto esaltare questo aspetto nonché come una pietanza una volta considerata cibo dei poveri ora sia sulle tavole degli chef più famosi proprio per la sua eccellenza dovuta agli ingredienti che la compongono".
L'iniziativa è patrocinata e supportata dal MIBACT - Direzione Cinema e tra gli altri eventi prevede anche una serata alla Casa Italiana Zerilli-Marimò della New York University dove sarà presentato in esclusiva il film 'Arrangiarsi' del regista californiano di origini italiane Matteo Troncone, che ha trascorso oltre un anno a Napoli 'arrangiandosi' appunto come pizzaiolo. "La pizza - ha detto all'ANSA - mi ha immerso nella cultura napoletana. Sin dalla mia prima volta a Napoli ho avuto la sensazione che avrei fatto qualcosa di creativo. Durante le prime riprese per il mio film un napoletano mi ha fatto notare che più che un qualcosa solo sulla pizza il mio film metteva in evidenza l'arte di arrangiarsi: la pizza, infatti, è una forma di arte di arrangiarsi (riferimento a cibo dei poveri, ndr)".
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