Mettere insieme gli investimenti privati e pubblici può porre fine alla fame e alla povertà. Saranno necessarie, infatti, risorse aggiuntive fino a 265 miliardi di dollari per raggiungere questo obiettivo entro il 2030, cifra che rappresenta lo 0,3% del reddito medio globale previsto per il periodo. E' il messaggio lanciato dal Global Forum a Roma, sostenuto dall'Unione Europea e organizzato dalla Banca Europea per la Ricostruzione (Ebrd) e lo Sviluppo e dalla Fao. Mai come in questo momento, infatti, i sistemi alimentari e agricoli devono affrontare sfide a partire dalla necessità di produrre di più con meno risorse per sfamare una popolazione mondiale in crescita.
"La Fao può giocare un ruolo chiave nel promuovere ambienti più favorevoli agli investimenti privati in sistemi agroalimentari sostenibili", ha detto il vice direttore generale dell'Agenzia dell'Onu, Daniel Gustafson, nel ricordare che nel settore agricolo ci sono gli investimenti 'ad impatto sociale', nei quali i privati investono in iniziative che generano anche profitto. Secondo un sondaggio del Global Impact Investment Network, i maggiori investitori ad impatto sociale al mondo gestiscono complessivamente oltre 228 miliardi di dollari, superiore al totale dei fondi pubblici disponibili per il 2017, attraverso canali ufficiali di assistenza allo sviluppo. Il Forum, in particolare, ha lanciato un forte appello per maggiori investimenti in innovazione. Le tecnologie digitali stanno, infatti, trasformando l'agricoltura, migliorando la produttività, riducendo le emissioni di carbonio e utilizzando meglio le risorse naturali del pianeta, oltre a rendere accessibili le informazioni ai piccoli produttori in tutto il mondo.