È partita da quest'anno, e sta ottenendo buoni risultati, la nuova sperimentazione che riguarda una delle eccellenze Igp dell'Emilia-Romagna: la ciliegia di Vignola.
Attraverso l'installazione di appositi sistemi si è in grado di proteggere le piante da parassiti, primo fra tutti il moscerino asiatico (Drosophila suzukii), e da fisiopatie quali le 'spaccature' dovute alla pioggia (cracking). Due calamità che, sommate agli effetti del cambiamento climatico e alla riduzione di disponibilità di molecole per la difesa delle colture, stanno creando da tempo non poche difficoltà al settore con danni alle produzioni e al reddito degli imprenditori agricoli.
Grazie a un progetto finanziato e sostenuto dalla Regione insieme al Comune di Vignola, coordinato dal Servizio Fitosanitario regionale, in partnership con il Consorzio della ciliegia di Vignola, il Consorzio fitosanitario di Modena e l'Università di Modena e Reggio Emilia, sono stati installati in un'area sperimentale del Comune di Vignola sistemi monoblocco e monofila con l'obiettivo di raccogliere dati sull'adattabilità e l'efficienza dei sistemi per poterli poi replicare ed estenderli. Le opportunità offerte da questa nuova sperimentazione sono molteplici: dalla verifica del controllo di parassiti - moscerino asiatico, mosca del ciliegio, oltre ai danni da uccelli - al controllo dei danni da cracking, all'analisi dei principali parametri microclimatici alla verifica dell'adattabilità delle nuove varietà in prova a questi sistemi di protezione.
Dai primi risultati viene evidenziato oltre il 50% di riduzione nell'uso di insetticidi e un netto calo delle spaccature dei frutti nonostante le abbondanti piogge registrate nelle scorse settimane.