Lo rileva un' analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell'European Severe Weather Database (Eswd) relativi ai primi dieci mesi dell'anno e in riferimento al ciclone mediterraneo che ha colpito l'Italia.
L'uragano del sud -
sottolinea l'organizzazione agricola- sta massacrando
l'agricoltura siciliana distruggendo le coltivazioni di ortaggi
mentre ci vorranno anni per ripiantare gli agrumeti sradicati o
finiti sott'acqua. E' impossibile entrare nei campi- aggiunge
Coldiretti- per effettuare le tradizionali semine autunnali
mentre il vento ha fatto cadere a terra le olive dagli alberi e
gravi danni si registrano anche alle strutture e alle
infrastrutture agricole. Siamo di fronte - osserva
l'organizzazione - alle conseguenze dei cambiamenti climatici
anche in Italia dove l'eccezionalità degli eventi atmosferici è
ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si
manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni
violente che compromettono anche le coltivazioni con costi
stimati che hanno già superato i due miliardi quest'anno tra
perdite della produzione agricola nazionale e danni alle
strutture. Coldiretti conclude sottolineando che violenti
temporali, tornado e tempeste di vento che si abbattono su un
territorio nazionale fragile dove a causa della cementificazione
e dall'abbandono sono saliti a 7252 i comuni italiani, ovvero il
91,3% del totale, che hanno parte del proprio territorio a
rischio frane e/o alluvioni.
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