ROMA - Nella battaglia globale dei sistemi di etichettatura degli alimenti, le 'batterie' italiane del Nutrinform stanno avendo la meglio. Si tratta dell'icona creata dall'Italia a risposta del sistema a semaforo Nutriscore che non bolla un prodotto con un colore tout court, ma indica la presenza di calorie, grassi, zuccheri e sale per porzione; la parte carica della batteria, infatti, ne rappresenta graficamente la percentuale rispetto alla razione giornaliera consigliata, permettendo al consumatore di tenerne conto per gestire l'assunzione nei pasti successivi. Un sistema che risulta avere un punteggio molto simili a quello dell'etichetta attualmente in uso in Italia.
Si scopre così che il Nutrinform piace ai canadesi, con un indice di gradimento di 102 e ai russi (71); meno gradita l'etichetta a semaforo, con indici negativi che vanno da -109 in Italia a -94 in Canada; fanno eccezione Germania e Spagna con indice positivo, seppur basso, rispettivamente di 35 e 6. Il Nutrinform piace perchè risponde in maniera più puntuale alle richieste dei cittadini in materia di chiarezza, semplicità, utilità, consapevolezza d'acquisto e completezza d'informazione.
È quanto emerge dall'indagine "Le etichette fronte pacco in 7 Paesi: Nutriscore VS Nutrinform" dell'Osservatorio Waste Watcher International, monitorata con Ipsos, Università di Bologna e campagna Spreco Zero, in sinergia con Agrinsieme, Federalimentare, Federdistribuzione e Unioncamere. Un campione di 7 mila cittadini di Stati Uniti, Russia, Canada, Regno Unito, Germania, Spagna e Italia, dove il 75% ha confermato come le informazioni delle etichette nutrizionali possano influenzare significativamente le scelte nel carrello. Un bel rischio, perché secondo l'indagine il 40% del campione, in ragione dei colori apposti sulle etichette, arriverebbe addirittura a ridurre i consumi di olio EVO, qualora venisse loro detto che a quest'ultimo corrisponde il colore giallo-arancione o di Parmigiano Reggiano.
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