L'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e la diminuzione delle forniture a seguito della guerra tra Russia e Ucraina dureranno probabilmente fino al 2024 e forse anche oltre, secondo quanto indica S&P Global Ratings nel rapporto 'The Global Food Shock Will Last Years, Not Months'.
La carenza di fertilizzanti, i controlli sulle esportazioni, l'interruzione del commercio globale e l'aumento dei costi di carburante e trasporto eserciteranno una pressione al rialzo sul costo dei prodotti di base.
La nostra analisi mostra che i Paesi a basso e medio reddito dell'Asia centrale, del Medio Oriente, dell'Africa e del Caucaso potrebbero essere i più colpiti dal primo impatto", sottolinea Samuel Tilleray, S&PGlobal Ratings credit analyst.
Lo shock dei prezzi alimentari inciderà sulla crescita del Pil, sulla performance fiscale e sulla stabilità sociale, e potrebbe spingere ad azioni di rating in base alle risposte dei singoli Paesi e delle organizzazioni internazionali.
L'Ucraina e la Russia, entrambe o singolarmente, sono tra i primi tre esportatori mondiali di grano, mais, colza, semi di girasole e olio di girasole. Insieme, rappresentano il 12% di tutte le calorie alimentari scambiate. La Russia e la Bielorussia sono stati il primo e il sesto esportatore di fertilizzanti a livello globale nel 2020.
"La nostra analisi mostra che i Paesi a basso e medio reddito dell'Asia centrale, del Medio Oriente, dell'Africa e del Caucaso potrebbero essere i più colpiti dal primo impatto", sottolinea Samuel Tilleray, S&PGlobal Ratings credit analyst. Lo shock dei prezzi alimentari inciderà sulla crescita del Pil, sulla performance fiscale e sulla stabilità sociale, e potrebbe spingere ad azioni di rating in base alle risposte dei singoli Paesi e delle organizzazioni internazionali. L'Ucraina e la Russia, entrambe o singolarmente, sono tra i primi tre esportatori mondiali di grano, mais, colza, semi di girasole e olio di girasole. Insieme, rappresentano il 12% di tutte le calorie alimentari scambiate. La Russia e la Bielorussia sono stati il primo e il sesto esportatore di fertilizzanti a livello globale nel 2020.