- Da Niko Romito a Enrico Crippa, da Ciccio Sultano a Massimo Bottura, da Anthony Genovese a Norbert Niederkofler a Carlo Cracco. O ancora Ciro Scamardella e Alessandro Pipero, Riccardo e Giancarlo Camanini, Martina Caruso, Andrea Berton o Valeria Piccini. C'è il firmamento degli chef stellati e tante promesse dell'alta cucina italiana tra i 60 chef che sostengono l'asta online del 20 giugno, organizzata da 6enough con il patrocinio di Gambero Rosso, a favore del Fondo Emergenze di Medici Senza Frontiere.
Durante l'asta "Chef senza confini", sul sito www.6enough.eu, verranno battuti sessanta lotti di altrettanti chef, ristoratori e albergatori selezionati da Gambero Rosso che sottolinea che per la prima volta verrà utilizzato lo strumento dell'asta live streaming per raccogliere donazioni a favore del Fondo Emergenze di Medici Senza Frontiere "È un fondo istituito molti anni fa, e sempre attivo, che ci consente di intervenire in modo rapido ed efficace appena scoppia un'emergenza, senza dover attendere di raccogliere i fondi necessari", spiega Laura Perrotta, direttrice della raccolta fondi di Medici Senza Frontiere "Sia che si tratti di catastrofi naturali che di crisi umanitarie o guerre, siamo in grado di intervenire nelle prime 48 ore, inviando kit medici,materiale logistico e team specializzati valutando i bisogni medico umanitari caso per caso e intervendendo di conseguenza.
L'emergenza più recente è quella dell'Ucraina, ma nel 2021 con questo fondo siamo intervenuti in molti Paesi, dal Brasile all'India, dallo Yemen all'Etiopia". Perché non aprire un fondo ad hoc per ciascuna emergenza? "Principalmente perché questo meccanismo ci permette di intervenire subito e destinare i fondi lì dove c'è più bisogno, anche in crisi dimenticate e lontane dai riflettori mediatici. Penso ad esempio alla guerra in Yemen che colpisce pesantemente la popolazione da oltre sei anni o alla crisi umanitaria senza fine ad Haiti". sottolinea Perrotta.
L'autonomia di Medici Senza Frontiere nell'utilizzo dei fondi in base ai bisogni e alla singola emergenza, si rispecchia anche in un altro punto fondamentale: "Il 100% delle donazioni ricevute provengono da cittadini, aziende e fondazioni, perché non riceviamo fondi istituzionali o pubblici", specifica Perrotta "questo per tutelare la nostra indipendenza, la nostra neutralità e la nostra imparzialità. Nei conflitti, ad esempio, non prendiamo le parti di nessuno ma curiamo tutti, senza nessuna distinzione, perché la nostra priorità è quella di garantire assistenza medica di qualità e gratuita a tutti"