Tra luglio e agosto sono attesi rincari dell'1,7% dell'alimentare che portano al 14,9% la crescita dei prezzi alla produzione negli ultimi 12 mesi. E' quanto risulta dai dati di un'indagine condotta da Unioncamere con la collaborazione di BMTI e REF Ricerche presso le Centrali di Acquisto della GDO per 46 prodotti alimentari monitorati.
Su base annua, rispetto al bimestre luglio-agosto 2021, aumenti a due cifre si stimano per l'olio di semi (+40,9%), pasta di semola (+30%), riso (+19,4%), olio di oliva (+33,1%), burro (+25%) e farina di grano tenero (+25,4%).
Secondo i dati della ricerca di Unioncamere, costerà di più comprare, rispetto a maggio e giugno, il latte a lunga conservazione (+6,7%), la mozzarella (+4,7%), la passata di pomodoro +4,3%, il tonno all'olio di oliva (4,1%), i legumi in scatola (+4,3%), l'olio di semi (+4,1%). Ma sono previsti rialzi anche per pasta di semola (+ 3,7%) e riso (+3%). Mentre i prodotti che hanno subito i rialzi maggiori a giugno presso le Centrali di Acquisto della GDO, secondo i dati di preconsuntivo, sono l'olio di semi (+5,8%), lo yogurt (+3,5%), i legumi in scatola (piselli e fagioli +2,7%) e il prosciutto crudo (+2,2%).
In calo solo la carne fresca di pollo (-2,7%), complice il rientro dei prezzi che si sta registrando nelle fasi a monte della filiera dopo le tensioni di inizio anno, e di suino (-1,9%). Su base annuale, secondo i dati di preconsuntivo forniti dalle Centrali di Acquisto, l'inflazione per il mese di giugno è pari al 13,5%, con i rincari maggiori per olio di semi (+41,4%), tra i settori maggiormente colpiti dalle conseguenze del conflitto russo-ucraino. Le anticipazioni raccolte sui prezzi pagati dalle Centrali di Acquisto della GDO all'industria alimentare suggeriscono che l'inflazione alimentare al consumo rimarrà su valori sostenuti e superiori al 9% sino alla fine del periodo estivo. Per la media dell'anno 2022 la previsione è ora all'8,1%.