"Da Michele" si conferma la migliore catena artigianale di pizzerie al mondo.
All'8 posto Errico Porzio e decimo per Gino Sorbillo.
L'evento si è tenuto a Madrid, presso l'auditorium El Beatriz
Madrid, presentato da Veronica Zumalacárregui. La 50 Top World
Artisan Pizza Chains 2022, che ha premiato le migliori catene
artigianali di pizzerie al mondo, è stilata da 50 Top Pizza,
guida di settore creata e curata da Barbara Guerra, Luciano
Pignataro e Albert Sapere. La serata si è svolta all'interno del
First world pizza summit.
Da Michele, è stata giudicata la migliore catena artigianale
di pizzerie al mondo. La storica insegna napoletana della
famiglia Condurro, si conferma al vertice della classifica anche
per il 2022. Da 150 anni nel cuore di Forcella, a Napoli, e oggi
con sedi dislocate tra Giappone, Inghilterra, Spagna, Stati
Uniti, Emirati Arabi e Germania, è possibile gustare la loro
celebre pizza "a ruota di carro".
In seconda posizione, la francese Big Mamma Group, nata
dall'amore per l'Italia di due imprenditori francesi Victor
Lugger e Tigrane Seydouxe, che oggi vantano numerosi locali in
Francia, Spagna, Inghilterra e Germania. Sul terzo gradino del
podio Grosso Napoletano, considerato uno dei punti di
riferimento per la pizza napoletana in Spagna; nata a Madrid,
oggi è in diverse città spagnole. Berberè, dei fratelli Aloe,
conquista la quarta posizione. Partiti dalla pizzeria a Castel
Maggiore, in provincia di Bologna, sono arrivati a Londra dopo
aver aperto una decina di locali a Roma, Firenze, Torino,
Milano. Al quinto posto Bráz Pizzaria, realtà brasiliana con
oltre 10 locali, famosa per la sua pizza grande e croccante,
cotta nel forno a legna. Al sesto posto 400 Gradi, outlet tra
l'Australia e gli Stati Uniti d'America; il patron e fondatore
Johnny Di Francesco ha il merito di essere l'ambasciatore della
pizza napoletana nel nuovo continente. Settima posizione per
Pizza Pilgrims; partiti con un'Ape car, hanno costruito il loro
successo fino a diventare un riferimento assoluto nella pizza di
qualità, non solo nel Regno Unito.
Ottava posizione per le pizzerie di Errico Porzio, che ha
locali tra Napoli, la Campania e Roma, e serve non solo pizze
stile napoletana classica, ma anche in teglia, con altrettanto
successo. Nona posizione per Luigia, con pizzerie tra la
Svizzera e Dubai; serve le proprie pizze con una selezione dei
migliori prodotti italiani.
Chiude la top ten con la decima posizione Sorbillo, con
pizzerie in giro per il mondo, da Milano a Miami a Tokyo. Che
sia napoletana classica, a ruota di carro, o fritta, Gino
Sorbillo è uno degli ambasciatori più noti della napoletanità
nel mondo.
La prima edizione del summit internazionale, iniziato ieri e
che si conclude oggi, sta affrontando i temi e le tendenze
principali del mondo della pizza, attraverso gli interventi dei
più importanti esponenti del settore: l'importanza
dell'artigianalità nella produzione, la formazione di figure
professionali, l'identità, ma anche la crisi energetica e
l'aumento dei costi delle materie prime. "Quello delle pizzerie
artigianali - dichiarano i tre curatori Barbara Guerra, Luciano
Pignataro e Albert Sapere - è un fenomeno che si moltiplica di
anno in anno, ed ha portato una vera e propria rivoluzione nel
mondo pizza. Una qualità altissima nei prodotti utilizzati,
nelle lievitazioni, negli standard delle pizzerie. Una
rivoluzione che non ha confini, dagli Stati Uniti alla Cina, dal
Brasile all'Australia, passando per il Regno Unito, fino alla
Spagna. Oggi è possibile trovare una buona pizza sotto uno dei
brand selezionati dalla guida. L'Italia e la pizza napoletana
restano il riferimento assoluto per tutti".
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