- La storia della famiglia Pandolfo ha tanti capitoli tra viticoltura tenace e artigianato del gusto che, negli ultimi due secoli, hanno dapprima trovato sede a Pantelleria, poi in Tunisia fino a Terracina, nell'agro pontino.
Ogni capitolo è una storia a sé sulla capacità tutta italiana di fare impresa familiare ovunque e comunque. Ma è in provincia di Latina, nei terreni pontini della Bonifica, ultimo approdo dalla fine degli anni '60, che il sogno imprenditoriale prospera con la pluripremiata Cantina Sant'Andrea, con 50 ettari di vigne cui si aggiungono grandi appezzamenti di terreno ubicati tra Aprilia, Sabaudia e Campo Soriano, per un totale di 105 ettari di vigna e una microproduzione di vini certificati kosher. Ben 16 le etichette di vino prodotte nel cuore della Doc del Circeo e del Moscato di Terracina, per un totale di un milione di bottiglie annuali con una vivace vendita locale.
In vigna come tra le arnie per il miele e le oche allevate, Gabriele e Andrea Pandolfo sono oggi gli alfieri della valorizzazione dei prodotti del Lazio, che trova piena espressione nella più recente delle attività: l'apertura dell'agriturismo e del ristorante gourmand "Seguire Le Botti" presso la casa colonica del podere di Borgo Vodice (Latina). Qui la sovranità alimentare è praticata tutti i giorni. "Il Lazio, dal reatino e Tuscia alla piana pontina, ha tanto da offrire in termini di qualità - sottolinea Andrea Pandolfo - e costruire un menu che esalti ingredienti di terra e di mare locali consente ad ogni stagione ampia scelta. Non ci si annoia, anzi. Volendo proporre un'esperienza autentica ma accogliente della vita agricola e una filosofia gastronomica stanziale, ho trovato la piena collaborazione a queste chiare regole di ingaggio dello chef Pasquale Minciguerra, classe 1986, di origini campane ma da tempo professionista su questo territorio".
Nella struttura aperta tutto l'anno brigata e sala portano alla scoperta, nella sala della Bottaia, di curiosità come lo Spritz d.o.l. (di origine laziale) e presto un gin tonic di territorio, ma soprattutto di sapori campestri ingentiliti dal tocco equilibrato e capacità tecnica dello chef e della pastry chef Sophie Rafflegeau: che possono contare su uova, olio, carni bianche di produzione propria.
"La mia più grande vittoria è poter spiegare ai clienti soddisfatti che hanno mangiato solo prodotti laziali - conclude Andrea Pandolfo - Per noi questa è una grande sfida: valorizzare al massimo ciò che la nostra terra ci dona, scoprirne le molteplici varietà, fare rete con una trentina di produttori locali e lavorare insieme per promuovere la ricchezza del Lazio. La normativa sull'agriturismo, quindi l'obbligo di utilizzare in gran parte solo prodotti regionali spesso è stato considerato un limite: io, anzi, noi crediamo che sia solo una sfida da vince