Prodotti buoni, che facciano bene.
È questo il motto di Clai, la cooperativa agroalimentare
romagnola che a Natale ha deciso di rinnovare la collaborazione
con Banco Alimentare e donare, come ormai da tradizione, 250mila
pasti alle persone in difficoltà. L'80% del totale, pari a
200mila pasti, sarà destinato ad aiutare chi abita nei territori
colpiti dall'alluvione dello scorso maggio.
"Di solito la nostra iniziativa solidale di fine anno non ha
una destinazione geografica specifica - sottolinea Giovanni
Bettini, presidente Clai -, ma questa volta abbiamo voluto che
il contributo di Clai facesse emergere anche un messaggio forte:
non si faccia mai l'errore di lasciare indietro chi ha subito i
danni maggiori in un territorio investito con tale violenza. Per
tante persone, più passano i mesi e più aumentano le difficoltà
a cui si deve fare fronte. Servono più che mai attenzione,
empatia e altruismo. Desidero quindi ringraziare i nostri amici
del Banco Alimentare per averci offerto fin da subito tutta la
loro straordinaria disponibilità per sostenerci in questo nuovo
obiettivo solidale".
In tutto in 5 anni Clai ha donato un milione e mezzo di pasti
a Banco Alimentare. Lo cooperativa da quest'anno collabora anche
con la Comunità di Sant'Egidio, che si prende cura delle persone
che vivono in situazioni di fragilità, senza dimenticare il
lavoro svolto al fianco di Ant Italia Onlus.
Da sempre all'interno della Cooperativa romagnola c'è la
ferma convinzione che la bontà di ogni prodotto debba
corrispondere a una generazione di benessere più generale per la
comunità. "E proprio la parola 'comunità' riveste un significato
centrale nell'identità di Clai - spiega Gianfranco Delfini,
direttore marketing - perché ha molto a che fare con il tema
della 'sostenibilità umana' che noi cerchiamo di testimoniare
con forza in ogni frangente del nostro agire quotidiano".
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